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Mercato del pesce, Rialto è la sua sede naturale
Un ripensamento.
E' questo che si chiede all'assessore Paruzzolo. O altrimenti, una censura da parte del sindaco Orsoni. Non c'è nulla di male a dire: abbiamo sbagliato, facciamo un passo indietro.
La possibilità che lo storico mercato del pesce di Rialto chiuda colpisce nel profondo i veneziani: un pezzo di cultura, di tradizione, di Città che abbandonerebbe lo spazio in cui ha prosperato per secoli.
Perché il mercato ittico dà lavoro a molti giovani, permettendo loro di crearsi un futuro. Perché da sempre i cittadini hanno le garanzie, facendo le spese dai loro commercianti di fiducia, sulla qualità del prodotto. Perché quel che succederà è che i prezzi aumenteranno, scaricati sui consumatori, che siamo noi tutti. Perché i turisti, quelli davvero interessati e che andrebbero incoraggiati anziché quelli del "mordi e fuggi", vogliono continuare a curiosare in un angolo di vita quotidiana di Venezia.
Certamente il Tronchetto dà possibilità di sviluppo economico, se sfruttato con intelligenza. Il commercio all'ingrosso del pesce, è indubbio, ne deve essere una delle punte di diamante.
Rendere la vita impossibile ai commercianti dell'area realtina sarebbe un errore gravissimo da parte dell'amministrazione comunale, che invece dovrebbe valorizzare le attività economiche e quindi la cittadinanza nella Venezia insulare. Nemmeno come priorità politica, ma morale, per quello che questa Città ci dà e ha dato.
Sconcerta vedere che certi assessori facciano queste uscite e il sollievo è minimo di fronte al freno a mano tirato dall'assessore Rey. E' necessario che ci sia un forte chiarimento di Orsoni, come garante del buongoverno. Da buon veneziano deve dirci se davvero ha intenzione di avallare una decisione del genere. Perché intestardirsi a difendere gli errori non può che essere controproducente, e lo sviluppo non passa per queste scelte.
Marco Caberlotto
consigliere Municipalità di Venezia-Murano-Burano
mi sa che hai fatto confusione. il commercio all'ingrosso è già al tronchetto.
RispondiEliminaè costa, e non paruzzuolo, a volerlo spostare a fusina.
Appunto, secondo me è sbagliato spostare l'ingrosso dell'ittico da Venezia alla terraferma; lo so perfettamente che l'area è dell'Autorità Portuale, ma qui nessuno è fesso ed è improponibile la versione per cui l'assessore alle attività produttive (Paruzzolo) sia all'oscuro di qualsiasi novità.
RispondiEliminaMarco