Dopo il Trota, ecco il Passarìn.
Di Pietro candida al Consiglio regionale del Molise il figlio Cristiano.
Evidentemente, il Trota ha fatto sQuola (scusate l'accostamento indebito tra scuola e Renzo Bossi). Il metodo "sistemiamo i figli grazie al partito" funziona ancora, alla grande.
Cristiano Di Pietro, coinvolto nell'inchiesta sugli appalti nel 2009, si era autosospeso da Idv. Si vede che il tempo del limbo elettorale è finito, ora può puntare a occupare un seggio in Regione Molise.
E non mi conti Tonino la fiaba secondo la quale il figlio si dovrà pigliare i voti da sè. Quanti, votando l'Italia dei Valori, scrivono anche Di Pietro accanto? Una valanga. Sufficienti a fare eleggere il figlio. Proprio come per Renzo Bossi. Senza dimenticare l'appoggio schiacciante che dagli organi di partito arriverà.
Purtroppo, non è un bel segnale questo che esce. E moltissimi elettori di Tonino si sentono in imbarazzo. Si è persa l'occasione per dare il buon esempio, cosa fuori moda nel nostro Paese.
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