mercoledì 19 ottobre 2011

Se manifestare è una roba da ricchi

Sabato scorso una partecipata manifestazione popolare è stata brutalmente rovinata, e Roma profondamente ferita, da qualche centinaio di violenti, che non esito a definire i peggiori fascisti.
La violenza va combattuta, sempre e comunque. E la libertà di manifestare, pacificamente e senz'armi, è garantita, vivaddio, dall'articolo 17 della nostra Costituzione.
Per questo a me viene la pelle d'oca a sentire proposte dettate più dalla fretta di sfornare nuove leggi con cui si vorrebbe dimostrare che le istituzioni screditate sono in prima fila che non dal buonsenso. Idee perlomeno balzane, nella sempreverde tradizione della scrittura di grida manzoniane.
Perché dover pagare (si vocifera 2 euro per persona) per poter manifestare, pacificamente e senz'armi, come da Costituzione, apre a scenari ottocenteschi di libertà garantite solo a chi se le può permettere. Di certo non i cassintegrati, i metalmeccanici, i pensionati, i giovani o gli studenti che si battono contro tagli indiscriminati, lineari e sbagliati alle parti vive e innovative del Paese.
Follie da post-black bloc del ministro dell'Interno Maroni? Non solo. Sono altrettanto preoccupanti le voci su nuove leggi speciali sull'ordine pubblico. Cosa che certamente non migliora il clima incandescente, e di cui non si vede proprio la necessità. Basterebbe invece mettere le forze dell'ordine nelle condizioni di poter lavorare bene.
In modo da garantire ai cittadini perbene la possibilità di manifestare il proprio disagio senza paura.

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