mercoledì 26 ottobre 2011

E' troppo chiedere della buona politica?

E' troppo chiedere della buona politica?


Risatine, ecco che cosa suscita il nome di Berlusconi tra le cancellerie europee. Sbaglia chi ride, chi fa ridere però ora deve andare a casa. Non l'Italia, in cui l'Europa comunque ripone fiducia, ma questa politica. Istituzioni nel degrado, senza l'essenziale rispetto degli italiani. Una casta autoreferenziale con troppe poche eccezioni positive.
Siamo senza speranze? No,

vi è molto di buono nei territori, esperienze che crescono con l'appoggio dei cittadini, grazie alla loro partecipazione attiva e condivisione delle scelte. Venezia è tra queste? A sentire l'aria che tira, non proprio. Per colpe degli enti locali, ai vari livelli istituzionali, dove la rappresentanza della Venezia insulare e del Comune tutto è certo insufficiente, anche per colpa dei veneziani, purtroppo piuttosto indifferentemente dal colore politico. Su certe decisioni pesano di più gruppi di potere e le segreterie dei partiti che non le persone.
Forse questo è qualunquismo. Ma forse un metodo diverso, partecipato, proiettato verso il futuro non è impossibile. Bisogna assolutamente darsi da fare perché si avveri. Le forze dell'associazionismo, comitati e singoli cittadini devono riprendersi i propri diritti, non avere paura di alzare la voce, se convinti della bontà delle loro battaglie civiche. Non basta che i partiti promettano partecipazione nelle campagne elettorali, bisogna continuamente pungolarli e svegliarli dal torpore. Ci vuole una rivoluzione copernicana nello schema della rappresentanza, e allora facciamola! Perché si possa finalmente dire, con orgoglio, che anche Venezia vuole essere - e sicuramente, perché le potenzialità le ha, sarà - un esempio migliore per la politica nazionale.

Marco Caberlotto
Consigliere Municipalità di Venezia-Murano-Burano

da La Nuova Venezia del 26 ottobre

Nessun commento:

Posta un commento