martedì 23 novembre 2010

Alla scuola veneziana serve fare sistema

Scusandomi del ritardo imperdonabile, pubblico il mio intervento sulla Nuova Venezia del 18 novembre scorso.

Non è possibile ragionare di scuola in termini di emergenza. Eppure, nel 2010 ci troviamo proprio così, con i dirigenti costretti a elemosinare per poter garantire il servizio. E questo non è accettabile, tantopiù nella nostra Venezia, da sempre fulcro di cultura, di intrecci e scambi tra genti.
Gravano come macigni sulla Venezia insulare come altrove anni di tagli ministeriali trasversali, e il sistema scolastico chiaramente arranca. Perché le spese, prevalentemente stipendi - peraltro magri - sono viste da chi amministra come un costo. Da sforbiciare.
Non è retorica, è schietto realismo. Manca una visione che rilanci l'istituzione scuola con riforme all'avanguardia, che proiettino l'Italia nella competizione globale. Che stimolino i nostri cervelli migliori.
Invece, la scuola è vista come un carrozzone, palla al piede di chi lavora: vero, in parte, colpa della burocrazia e dell'assenza di meritocrazia. Parola abusata a Roma.
Con anche cultura e università in affanno, o si fa sistema o si perde. Marciare compatti e far sentire la propria voce alle istituzioni. A noi studenti la prova più difficile, dimostrare alla cittadinanza di essere parte attiva e soprattutto propositiva. Tutti insieme per far passare un messaggio di speranza, che il più forte e più importante investimento per un Paese civile è nella conoscenza e nella formazione della classe dirigente del domani.
Calata nel territorio, la problematica coinvolge la vita stessa della Città: un futuro che ora come ora è messo a rischio qui da noi dalla debolezza degli istituti, fragili negli spazi storici che li ospitano, e dall'idea generalizzata che "tanto, i ragazzi a Venezia sono sempre meno". Mentre non è così. E di questo devono rendersi conto i cittadini. C'è una Venezia migliore, giovane, non morta, ma va aiutata ad emergere.
Qui credo che debba lavorare l'amministrazione comunale, sul risveglio dal torpore delle scuole veneziane, facendo sistema, tra istituti, facoltà e istituzioni culturali. Questo è il mio consiglio. Si può fare molto, i risultati potrebbero essere ambiziosi.

Marco Caberlotto
consigliere Municipalità Venezia-Murano-Burano

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