giovedì 24 maggio 2012

Le spiegazioni che vi devo (e non mi tiro indietro)


Mercoledì 23 ho preso due importanti decisioni: mi sono dimesso da presidente della Commissione Cultura, Sport, Giovani della Municipalità e ho aderito al gruppo del PD. Devo a tutti voi delle spiegazioni, con la scarsa lucidità che scrivere di getto comporta. E mi scuso fin d'ora se questo messaggio è un po' lungo, ma le emozioni e la confusione non mancano.
Innanzitutto, perché dimettermi da presidente di commissione? Due anni fa fui scelto per coordinare i lavori della Commissione Cultura, Giovani e Sport. E in due anni penso di aver svolto tale funzione piuttosto bene, affrontando temi forti e scomodi in Città, dando alla discussione un taglio di rispetto dei giovani che è fondamentale per parlare di queste tematiche. Non ho mai negato la parola a nessuno. Ho cercato di tutelare le minoranze. Ho sempre chiesto che tutti potessero essere informati per tempo delle proposte. Ho sempre cercato di attenermi al regolamento per il corretto e civile funzionamento dei lavori. Non a caso, più volte la V Commissione è stata elogiata e descritta come un buon modello. Tra le varie, abbiamo fatto votare documenti forti - la cui bontà rivendico - sulla musica dal vivo, sulle strutture sportive in Centro Storico, sul campo dei Bacini, sui campetti di Sant'Elena. E sempre all'unanimità o a larghissima maggioranza.

E merito di questo è in larga parte del delegato Massimiliano Smerghetto, con cui ho lavorato egregiamente e che è un vero amico.
Descritta la situazione dei lavori che coordinavo, bella gente, dovete inserire un altro pezzo del puzzle: a luglio sono uscito da IdV, in aperta polemica con la gestione del partito, che, tra l'altro, si permetteva di espellere un consigliere comunale, Nicola Funari, solo per alcune sue posizioni critiche (ma in difesa dei cittadini). Per quasi un anno, sono rimasto presidente di commissione pur facendo parte del gruppo misto (quello che raccoglie i consiglieri senza gruppo politico). Negli ultimi mesi, i dirigenti locali di IdV hanno visto l'opportunità di, in un sol colpo, togliermi un incarico, seppur piccolo, e di ottenere una poltroncina. Fate vobis...
La pressione è stata sempre più forte, finché mi è stato fatto capire che dovevo lasciare. La tentazione di resistere, solo contro tutti, è stata forte, ma rispetto l'istituzione Municipalità e non ho voluto creare un caso né fornire alibi a nessuno. Ho lasciato. Ad un altro andrà quel ruolo, e gli auguro di fare un buon lavoro, perché la situazione su questi temi a Venezia richiede uno sforzo notevole. Io starò a controllare, questo è certo.
E poi, chi mi conosce sa bene quanto è stata una scelta sofferta uscire dal gruppo che mi aveva candidato nel 2010. Ma ho una dignità che non sono disposto a barattare con altre poltrone. Da consigliere del gruppo misto ho continuato a lavorare, cercando di fare il meglio che potevo. Ma è veramente dura, soli contro tutti. Per questo ho deciso di accettare di entrare a far parte di un gruppo davvero democratico, quello del PD in Municipalità, fatto di persone perbene, capaci, senza peli sulla lingua. Aderisco con le mie idee, anche con le mie feroci critiche. Certo, una scelta controcorrente. Ma con l'obiettivo di lavorare con le forze migliori del PD per innovarlo e renderlo migliore agli occhi dei cittadini. Partendo da Venezia, dal livello locale, dove pesanti sono le colpe del centrosinistra. Difficile. Forse, una mission impossible. Può darsi, ma le sfide non sono tali se non sono dure. D'altronde, dovessi fallire, sono consapevole che ci sono mille modi per rendersi utili alla propria comunità, alla propria gente. Anche fuori dalle istituzioni. Io ci provo.
Non pretendo che condividiate le mie scelte, spero solo che capiate che sono fatte in buona fede e nella totale trasparenza. Non ho debiti con nessuno, cammino a testa alta. Cercherò di continuare a impegnarmi, insieme a voi, per rendere la nostra Città un po' migliore, la politica un po' più vicina alla gente e meno alle alchimie di palazzo.
In ogni caso, grazie a chi mi dà la forza di crederci quando sarebbe molto più semplice un secco "vaffa..", grazie a chi mi sostiene, grazie anche a chi mi critica.
A tutti, rimbocchiamoci le maniche, lavoriamo per cambiare (in meglio), con un sorriso.
Marco

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