martedì 17 gennaio 2012

Sul Fontego dei Tedeschi persa l'ennesima occasione di far partecipare la cittadinanza attiva

Vi propongo una mia riflessione (breve, per quanto brevi si possa realisticamente essere su un argomento del genere) sull'accordo Sindaco-Edizione HLDG (Gruppo Benetton), siglato da poco, sul futuro del Fontego dei Tedeschi.
foto da: venicewiki.org
Premetto che come ogni cittadino non vedo l'ora che l'ex sede delle Poste possa essere riaperta, sistemata e recuperata.
Sorvolo, più per mia manifesta incompetenza che per mancanza di una mia opinione, sulle qualità prettamente tecniche ed estetiche del progetto dell'architetto Koolhaas, come sulla bontà della terrazza, sulla quale è competenza della Soprintendenza decidere. Non mi soffermo sul fatto che il Comune di Venezia attua un evidente discriminazione tra privati, nel momento in cui offre pratiche celeri e sicure per pochi, ma lungaggini e dubbi alla maggior parte delle richieste per lavori anche minori alle abitazioni normali. Non sottolineo nemmeno che secondo alcuni la cifra di 6 milioni di euro in cambio della certezza di avere le varianti urbanistiche e il ridimensionamento degli standard pubblici che l'edificio ha sarebbe insufficiente, a prezzo di mercato.
Vorrei battermi, e quando la Municipalità sarà chiamata a votare il proprio parere mi concentrerò su questo, sulla mancata partecipazione cittadina. Posso, sforzandomi, capire le necessità dell'Amministrazione di fare cassa sul brevissimo periodo. Ma qui si è persa una grandissima occasione, l'ennesima: quella di instaurare un dialogo con le realtà associative che da anni avevano elaborato proposte e studi sul Fontego, luogo veramente importante per Venezia, guardando alle necessità socio-culturali, alle potenzialità commerciali ma anche dei servizi che esso rappresenta. Ebbene, si è deciso di non discuterne con nessuno, prima di andare a firmare l'accordo con i proprietari.
Io, fossi stato il Sindaco, avrei certamente guardato senza sospetto ma con positività e grande interesse alle idee e agli stimoli dei gruppi di cittadini attivi. Ma tant'è. Ora ci ritroviamo con i documenti già firmati. Però io prego il Consiglio Comunale, e anche per questo batterò i pugni in Municipalità quando sarà il momento, di rivedere un dettaglio non secondario, quello che i cittadini toccherebbero principalmente con mano: aumentare drasticamente i giorni per le attività autonomamente gestite dal Comune nella corte interna (solo 10 all'anno sono una presa per i fondelli), puntando ad eventi rivolti soprattutto ai bambini (facciamone davvero un campo!) e ai cittadini nelle ore serali, e dando delle linee guida al gestore sugli eventi che esso potrà organizzare, per evitare che ci sia vita durante il Carnevale e il vuoto il resto dell'anno.

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