Leggo quest'oggi dalla Nuova Venezia questa lettera "Basta lamentarsi del Venezia" che recita, testuali parole: "Volevo chiedere al signor Caberlotto, quante volte è venuto allo stadio? Si lamenta con la società, per cosa? Perché ha fatto la coda? Non ha mai provato ad andare in un qualsiasi ufficio postale?
Voglio sorprendervi. Dopo aver riso a crepapelle per un bel po', alla fine mi sono detto, beh, alla fine non ha tutti i torti:
sono d'accordo che ci siano cose più serie da affrontare. Però non potevo, e sono contento di non averlo fatto, sorvolare sul fatto che per un'ora buona domenica scorsa molti tifosi - me compreso - sono rimasti schiacciati nella mischia al botteghino per "distinti" e "curva sud" al Penzo. In parte anziani che volevano solo vedere normalmente la partita.
Questo perché la società non è stata pronta nell'organizzazione, seppure l'afflusso eccezionale potesse essere facilmente prevedibile. Questo non significa che il Venezia non stia cercando di risollervarsi dalla difficile situazione in cui ci tocca vederlo. Anzi, mi auguro che l'episodio serva perché non accada più: per fortuna nessuno si è sentito male, ma fosse stato più caldo il potenziale rischio non era da poco.
Comunque, che la società stessa abbia ammesso i propri sbagli, è un ottimo inizio.
Ci sono cose più serie da affrontare, ma avendo vissuto questa da vicino mi sembrava necessario parlarne. Di certo non mi spaventa fare la fila, anzi, chiedevo proprio che ne fosse organizzata una, anziché una mera calca di gente.
Ad ogni modo l'augurio è che si possa vedere presto e sempre più spesso il Penzo così bello e gremito. Per i tifosi e per la Città.
Infine, faccio volentieri da valvola di sfogo per il firmatario, ma non mi pare che celarsi dietro l'anonimato su questioni del genere sia fruttuoso. Di certo non mi offenderei, anche lo conoscessi.
Insomma, chiudiamo con un sano "Sempre Forsa Venessia!"
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