Nel primo caso, un ultrà ventiduenne ha picchiato una rom incinta, provocando un aborto alla ragazza, che chiedeva l'elemosina. Nel secondo, una coppia omosessuale (27 e 31 anni) è stata aggredita perché "gay e vestiti da comunisti". Questo dopo un'altra aggressione di una coppia gay a Roma pochi giorni prima.
La mia sensazione è questa: gli italiani essenzialmente non sono razzisti, né tantomeno violenti. In questi casi si tratta di minorati mentali, che ricorrono alla violenza perché non hanno mai imparato che cosa significhi il rispetto. L'ultrà a Torino ha pure precedenti. A dimostrazione della mia tesi, è stato pubblicato un sondaggio che chiarisce il rapporto italiani-stranieri. Il momento critico, del 2007-2008, quando i media ci hanno bombardato di messaggi anti-immigrati, è passato. La gente ha altri problemi per la testa.
Nessuno nega che tra gli immigrati ci sia un'elevata percentuale di reati commessi, ma ora la cosa non fa più così tanta paura ai cittadini, che forse hanno capito che i fatti erano in gran parte stati ingigantiti da certa stampa.
Sinceramente mi fa piacere, perché noi italiani siamo dei bonaccioni, e certi ragionamenti non ci si addicono.
E' per questo che questi casi - speriamo sempre più isolati e rari - fanno rabbrividire molti, ma davvero molti italiani.
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