domenica 6 giugno 2010

Il mio intervento al Congresso provinciale

pubblico per intero quello che è stato il mio intervento stamattina al Congresso provinciale di Idv, che ho in parte tagliato perché non stavo nei tempi che il garante, On. Ivan Rota, aveva previsto.

Amiche e amici,

Sono d'accordo con Diego Gallo, quando sottolinea l'importanza di un progetto comune, di rispettare ogni iscritto e la sua libertà di esprimersi. Bene quindi aver evitato spaccature con la mozione unica. A Diego voglio dire che la mia astensione non è un fatto personale, ma è dovuta alla decisione del garante, onorevole Rota, che rispetto ma che non posso condividere, di far votare prima degli interventi.

Ho scelto di mettermi in gioco in questo congresso per dare rappresentanza e voce agli iscritti che come me pensano ci sia molto da lavorare, per dare a questo nostro partito nuova linfa, nuove idee, nuovi progetti.

Ringrazio Vincenzo e Diego per avermi inserito nella squadra, e Nicola Funari, per aver sempre lavorato secondo i principi di correttezza e disponibilità.

Purtroppo, mi ritengo sostanzialmente insoddisfatto da una parte di quello che è il nostro gruppo dirigente, perché ha, di fatto, esautorato la componente di noi giovani da quel ruolo strategico, attivo, di proposte politiche.

Siamo stati usati, noi giovani, perché siamo stati visti come muli da soma.

E' innegabile che, seppur pochi, siamo stati determinanti nel compiere il lavoro "pesante". Dal lodo Alfano alla campagna elettorale per le europee e le provinciali, se ci sono banchetti da fare, ormai è consuetudine chiamare direttamente uno di noi.

Ebbene, oggi noi ci poniamo davanti al complesso degli iscritti con un chiaro obiettivo: farci valere anche come forza politica. Noi le idee le abbiamo, e d'ora in poi pretendiamo di essere ascoltati.

Anche perché non si può nascondere che siamo una parte viva e forte, in molti siamo stati eletti nelle istituzioni, e diversi non ce l'hanno fatta per una manciata di preferenze.

Per questo volevo spendere due parole sul ruolo politico-amministrativo che ci è affidato come giovani consiglieri. E' necessario che il nostro partito abbia posizioni chiare sui temi locali, su cui dobbiamo confrontarci nelle istituzioni. Serve sapere come si pone Italia dei Valori su delibere, proposte e così via. Chiariamoci, che cosa pensiamo di sublagunare, by-pass di Campalto, e via discorrendo?

Il Presidente Di Pietro sta giustamente sottolineando l'importanza di creare un'alternativa. Bene. Ma, per essere alternativa dobbiamo essere "altro". Non possiamo essere né la brutta copia del PD, né della Sinistra radicale. Togliendo voti a loro, noi anche cresceremo, ma non faremo crescere la coalizione. 

Quindi, che cosa possiamo fare? Dobbiamo porci come nuova forza, e ne abbiamo i connotati, che faccia presa nell'elettorato che vota in base ai programmi effettivi, chi vota i grillini, chi le civiche, chi cambia anche schieramento, senza pregiudizi, di volta in volta, chi se ne resta a casa.

Non vorrei mai che apparissimo monoculturali, nel nostro lento scivolamento verso gli spazi lasciati liberi da Rifondazione e la sinistra DS. E la piccola impresa, e gli artigiani, e gli impiegati pubblici, a partire dalla scuola, chi li rappresenta?

Dobbiamo invece osare, dobbiamo sorprendere.

Facciamo come la Lega, in questo: scegliamo una o due battaglie per territorio, e facciamocene portavoci in ogni momento. Dobbiamo, Diego, essere un partito soprattutto con i piedi per terra, come dicevi!

Sfruttiamo, senza preconcetti, le competenze e le capacità di ogni nostro iscritto e simpatizzante, per "fare rete" e costruire un rapporto con tutta la provincia, perché nessuno di noi si senta più solo. 

Ma soprattutto, voi credete davvero che riusciremo a mantenere gli attuali ottimi risultati tra i più giovani? Ne dubito, se non ci riusciremo a slegare da una politica vecchia, di cui la gente non ne può veramente più.

Basta alle imposizioni dall'alto, basta alle eminenze grigie! Questi sono ragionamenti adatti al PdL, noi siamo per la trasparenza, per la legalità costituzionale!

Signori, io sono entrato ormai 3 anni or sono in Italia dei Valori, perché rispondeva al mio bisogno di novità politica, liberale e riformista.

Riprendiamo dunque quel filo spezzato che è il liberalismo. Non il liberismo, ma il liberalismo. 

D'altronde, siamo parte dell'ELDR, la famiglia europea dei liberaldemocratici. Non si possono stravolgere i nostri principi liberali.

E allora, se noi dobbiamo proporre un'alternativa, perché non ascoltiamo la base, il territorio?

Noi vogliamo coinvolgere gli iscritti nelle discussioni, come avevamo provato a fare come gruppo giovani per la bozza di programma per le elezioni comunali. Impresa caduta nel vuoto.

C'è chi mi ha sconsigliato di espormi quest'oggi, perché avrebbe significato mettermi contro i più forti. Ma io, amici miei, non vivo di politica, e non ho paura di dire quello che penso. Voglio costruire basi solide su cui possa poggiare Italia dei Valori anche nel momento in cui uscisse di scena Berlusconi. Ci metto la mia faccia, senza paura di poter essere tagliato fuori.

Sono certo che saremo inclusivi, tutti parteciperanno, tutti saranno liberi, nessuno dovrà temere di non potersi esprimere.

Buon lavoro, Diego.


Marco Caberlotto

Venezia

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