mercoledì 13 gennaio 2010

Minzolini, se questo è giornalismo..

Ora, non è che io sia un giornalista, o un esperto in materia. Ma so che se fai questo mestiere ti devi attenere a delle regole, a una deontologia.
Non amo nemmeno chi parla senza contraddittorio, vuol dire che ha tesi azzardate con fondamenti labili, che sarebbero spazzate via da una voce stonata.
Eppure, evidentemente mi devo ricredere. Il direttore del Tg1, per forza di cose, deve essere un giornalista al di sopra di ogni sospetto, e che sappia fare il proprio mestiere. Il direttore del Tg1 è Augusto Minzolini.
Ebbene, quest'oggi, nella tristezza di tutti per la tragedia ad Haiti (i morti presunti sono saliti a più di centomila), il Direttore ha pensato bene di rinfocolare una bega tutta italiana, o, meglio, italiota: la riesumazione (scusate la brutta parola, ma è scelta apposta) del cadavere del fu Bettino Craxi. Nella polemica degli ultimi giorni, se riabilitare o meno l'ex Presidente del Consiglio, ex leader Psi, addirittura intitolandogli una via o piazza di Milano, il Direttore si è lanciato con un editoriale.
Sorvolo sull'uso spropositato che sta facendo il Direttore dei suoi editoriali. Però entro nel merito: non può, a mio avviso, al di là delle simpatie o, nel suo caso, antipatie, per Antonio Di Pietro, attaccare (senza contraddittorio, per circa due minuti) il pool di Mani Pulite, ed elogiare pubblicamente Craxi perché "statista". "Non volle mai vestire i panni dell'imputato", non è che forse, caro Direttore, non li volle vestire, e quindi scappò in Tunisia, in "esilio", per non dover dimostrare la sua colpevolezza in tribunale. Eh sì, perché il Bettino non fu assolto: fu condannato. Mandando in malora tutto quello che di buono avevano i socialisti.
Ora, che da governante abbia fatto cose positive può anche essere parzialmente vero, ma di certo un politico lo si valuta anche dall'onestà, materiale e intellettuale.
E, Direttore, per favore, lasci perdere gli attacchi a personaggi onesti come Borrelli, Colombo e tutta quella parte di italiani che credeva (e crede ancora) nel risorgimento della politica, liberandosi (per vie legali e pacifiche) dei politici corrotti. Purtroppo non è riuscito con Tangentopoli, ma non per questo facciamo passare per martiri i colpevoli.
ps: il vero Tg1 è quello delle scomode verità, e io credo che ci sarà ancora tempo per vedere delle scottanti inchieste.

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