sabato 2 maggio 2015

Ci vediamo sul nuovo sito

Dopo un periodo di colpevole semiabbandono di questo blog, è nato il mio nuovo sito, www.marcocaberlotto.it
Spero di ritrovarvi lì e sulla mia Pagina Facebook, https://www.facebook.com/marco.caberlotto.venezia

A presto.
Marco

martedì 22 aprile 2014

Cerchiamo di essere il futuro: VeniceConnected sia libero, senza registrazioni e password

Già lo dissi e lo ripeto: il Comune di Venezia segua l'esempio di Firenze e renda l'accesso ai suoi hotspots per VeniceConnected più semplice e rapido. No a registrazioni e credenziali: cerchiamo di essere il futuro. Ecco la proposta di odg che tutto il mio gruppo del Partito Democratico ha sottoscritto in materia. Spero che quanto prima sia votata e inviata al Sindaco.

Proposta di ordine del giorno
oggetto: novità sull'uso della rete Venice Connected in seguito all'abolizione dell'obbligo di autenticazione

premesso che
  • l’articolo 10 del DL 21 Giugno 2013 n. 69, convertito con modifiche nella Legge 9 Agosto 2013, n. 98 (decreto “del fare”) ha modificato la precedente normativa (“legge Pisanu”), in materia di accesso alle reti wi-fi pubbliche;
  • per legge, ora, “l’offerta di accesso alla rete Internet al pubblico tramite tecnologia wi-fi non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori quando l’offerta di accesso non costituisce l’attività commerciale prevalente del gestore del servizio”;

considerato che
  • alcuni Comuni italiani, tra i quali Firenze, si sono adattati a questa nuova legislazione semplificando le procedure per l'accesso da parte degli utenti, cui non è più richiesto di registrarsi per ottenere un nome utente e una password;
  • tale semplificazione è certamente favorevole a quanti non hanno molto tempo a disposizione e sono in città per lavoro, per studio o per turismo;

richiamato dal sito Web del Comune di Venezia il principio ispiratore del progetto Cittadinanza Digitale “La proprietà di una rete a larga banda consente all'Amministrazione cittadina di fornire servizi innovativi ai cittadini residenti, a chi lavora, studia o visita Venezia.”

tutto ciò premesso e considerato,
la Municipalità di Venezia-Murano-Burano invita l'Amministrazione Comunale ad attivare le procedure con Venis S.p.A. affinché la rete Venice Connected sia libera da registrazione in tempi brevi.


Marco Caberlotto
Partito Democratico

mercoledì 22 gennaio 2014

Inquinamento del suolo a Sacca Fisola, la Giunta intervenga

Ieri come Gruppo del PD in Municipalità di Venezia-Murano-Burano abbiamo presentato questi due documenti (un'interrogazione al Sindaco e un ordine del giorno), frutto del certosino lavoro e della preziosa esperienza del consigliere Roberto Vianello, sul livello di inquinamento e sui lavori necessari a Sacca Fisola. Qui di seguito potete trovare l'odg che richiama l'Assessore ai LL.PP. agli impegni che si era assunto pubblicamente, su una questione che in Municipalità solleviamo a ogni parere sul bilancio:

lunedì 23 dicembre 2013

Le quattro cose che il Governo non avrebbe dovuto fare

In queste settimane, l'attività del Parlamento è stata un po' frenetica. Tra Legge di Stabilità e altri decreti da convertire in legge è stata la solita corsa contro il tempo per chiudere prima della fine dell'anno. E pensare che, per come siamo messi, l'imprevedibilità del legislatore e l'incertezza delle poste a bilancio - ahinoi certezze esse stesse ormai croniche in Italia - dovrebbero essere evitate come untori. Eppure, lanciare messaggi ondivaghi ed incerti ai cittadini (esempio lampante: quanto sarà dovuto in termini di tassazione sulla casa), ai risparmiatori (esposti ancora, loro malgrado, alle oscillazioni dello spread) e a chi vorrebbe investire (italiani e stranieri, il caos è democratico nel superare i confini nazionali), continua ad essere il modus operandi di Governo e Parlamento. In barba al più elementare buonsenso.
Posso capire che le differenze di rapporti di forza tra partiti tra Camera e Senato influiscano in modo determinante, ma ci sono alcune cose che mi hanno dato particolarmente fastidio (pur riconoscendo che sono state fatte anche alcune scelte buone). Ve le elenco in breve:
  1. Il tira e molla su Imu e tutte le varie successive riformulazioni. Credo che anche il più attento commercialista avrà qualche grattacapo per capire cosa infine voglia lo Stato, quando lo voglia e come (http://www.lavoce.info/quanto-ci-costa-la-tasi/http://www.lavoce.info/quanto-ci-costa-la-tasi/)
  2. La sciagurata e lucida follia della cosiddetta web tax (consiglio la lettura di http://www.pionero.it/2013/12/23/webtax-necessario-intervenire-con-emendamenti-a-destinazione-italia/http://www.pionero.it/2013/12/23/webtax-necessario-intervenire-con-emendamenti-a-destinazione-italia/ e http://www.lavoce.info/webtax-agenda-digitale-libri-ebook/ )
  3. La figuraccia sugli affitti a carico della Camera dei Deputati, visto che il messaggio che è passato ai contribuenti è l'esatto opposto di ciò che serviva (illuminante quest'intervista: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/21/affitti-camera-zanoni-pd-m5s-buona-lintenzione-pessima-la-legge/822540/)
  4. Il poco lungimirante taglio dei contratti e delle borse di studio per le specializzazioni degli studenti di medicina, per quanto si sia poi in parte rimediato, grazie soprattutto all'impegno dell'onorevole Crimì (per chi non ne fosse a conoscenza, http://www.filippocrimi.it/archivio-notizie/33-approvato-emendamento-in-commissione-bilancio). In particolare, infastidisce questo taglio, che inciderà sui futuri organici nel SSN, quando si sono trovati nuovi fondi per i policlinici universitari privati (vedi http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2013-11-22/legge-stabilita-emendamenti-governo-191723.php?uuid=AbqpRM4I)
L'emendamento che tagliava i fondi statali agli enti locali che mettono in campo limiti alla proliferazione di sale da gioco d'azzardo lo trovo talmente allucinante che preferisco non aggiungere alla lista. Quello sta al punto 0.
Per fortuna di noi tutti, non siedo in Parlamento. Ma, ci fossi stato, in queste settimane avrei detto esattamente quello che qui sopra è schematizzato. E, a occhio, mi sarei piuttosto incazzato.
Per cui, alla fine, meglio anche per la mia salute mentale non essere parlamentare.

lunedì 15 aprile 2013

Sostegno alle librerie, ciò che manca alla nostra proposta

Dalla notizia della chiusura della Libreria Goldoni si è risvegliato a Venezia uno spirito combattivo in difesa delle librerie, luoghi di cultura diffusa fondamentali in qualsiasi tessuto urbano, tanto più se in una realtà storicamente legata al mondo dell'editoria e della stampa. Sono felice dell'entusiasmo di molti scrittori e cittadini che giustamente protestano per chiedere una soluzione. Sono altrettanto felice che il Partito Democratico abbia raccolto lo spirito di queste proteste, proponendo (sto ai quotidiani di oggi) un credito d'imposta per chi affitta a librerie. Bene, ma nell'avanzare qualsiasi proposta dobbiamo essere coscienti dello scoramento degli interessati in prima persona, frustrati dall'aver visto negli anni partorire idee ma mai giungere a qualcosa di concreto. Per questo credo sia nostro dovere fare le cose e farle bene, perché non possiamo permetterci di sbagliare. Quindi, nello spirito più propositivo che mi riesca, ecco alcune considerazioni nel merito:
  1. Temo che i risultati del solo credito d'imposta possano essere vanificati in assenza di un contemporaneo controllo degli affitti
  2. Trovo riduttivo non estendere la questione "caro affitti" a quei negozi di vicinato (fruttivendoli, macellai, mercerie, botteghe artigiane, ... ) che a loro volta costituiscono l'ossatura di una Città viva e vivibile. Resta l'annoso problema di definire nello specifico questa tipologia di attività, ma finora nessuno si è messo seriamente a farlo
  3. Non troverei equo che il credito sia uguale per chi ha finora cercato di calmierare gli affitti e chi li ha spinti agli attuali valori di mercato
  4. Per evitare che chi ci ha più guadagnato finora possa guadagnarci ancor di più (nell'ipotesi di una quota percentuale sull'affitto), mi parrebbe più giusta l'applicazione del credito d'imposta come valore sulla superficie affittata più che sugli importi pagati
  5. Tornando nello specifico alle librerie, bisogna riprendere (nel rispetto delle norme d'igiene ed evitando che questa diventi l'attività di commercio principale) la proposta che le librerie possano offrire un minimo di snack e bevande (tè, caffè, biscotti, ... ), come avviene in tutto il mondo 
  6. Condivido che si punti ad inserire questa novità nella nuova Legge Speciale per Venezia, con l'impegno però a fare presto