martedì 9 marzo 2010

Legittimo impedimento, il Governo pone la fiducia

Novità di quest'oggi, il Governo, nella persona del ministro per i Rapporti col Parlamento Elio Vito, ha posto la questione di fiducia su un nuovo provvedimento. Quello del legittimo impedimento. 
Vi ricorderete che esso è parte integrante della cosiddetta "riforma della giustizia" (che fa tutto fuorché risolvere i problemi della giustizia) avanzata da Silvio Berlusconi.
Ebbene, temendo evidentemente faide intestine alla maggioranza (alla Camera oggi il Governo è andato sotto), il premier ha fatto blindare il provvedimento, che passerà con velocità record, forse già domani. La fiducia impedisce al Parlamento di discutere della questione, e fa votare, in modo palese, i deputati sul sì o no al Governo. Se passa il no, cade il Governo.
Voi capirete che chiaramente tutto il centrodestra voterà sì, anche chi in realtà è contrario al legittimo impedimento. Ma, a parte questo, che cosa permette questa norma? D'ora in poi, un ministro o presidente del Consiglio, potrà rifiutarsi di presenziare a un eventuale processo (ma noi sappiamo che mai un membro del Governo avrà bisogno di andare in Tribunale, essendo tutte figure di spiccata moralità) dicendo che ha altri impegni. Impedimenti, appunto.
E, a parte ledere il principio costituzionale per cui siamo tutti uguali davanti alla legge, questo provocherà il trascinamento all'infinito delle cause contro i membri del Governo, fino alla prescrizione. Insomma, non verranno mai condannati.
Insieme allo sfascio di regole come l'uso dei pentiti e delle intercettazioni o il Lodo Alfano, il legittimo impedimento dimostra come il centrodestra voglia distruggere la giustizia italiana, e non sistemarla, come invece dichiara, pur di salvare il suo capo.
E' ora che i parlamentari del centrodestra liberi da logiche partitocratiche dicano basta.

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